lunedì 26 gennaio 2009

CAMPO E SOCI COLPISCONO ANCORA

L’11 novembre del 2008 il consiglio comunale, con 21 voti favorevoli e 5 astenuti, ha approvato e dichiarato immediatamente esecutiva la delibera n.68 recante “disposizioni e indirizzi per la realizzazione e la gestione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 1 mW nonché opere connesse ed infrastrutture indispensabili alla loro costruzione ed esercizio”.
“Con queste premesse a Manfredonia il fotovoltaico non decollerà mai e una serie di iniziative che stavano per essere intraprese finiranno nella spazzatura”. E’ questa l’opinione che si è fatta il presidente Confapi-Sezione di Manfredonia,ing. Matteo Starace, dopo aver personalmente constatato che non solo l’iter autorizzativo che ci si impegnava ad accorciare e rendere più fluido è al contrario stato ulteriormente complicato, ma che l’amministrazione comunale ha deciso addirittura di tassare gli impianti fotovoltaici con potenza compresa tra i 20 kW e 1 mW.

“Ciò significa -spiega Starace- che chi installa ad esempio un impianto di 100 kw nel comune di Manfredonia deve pagare una somma pari a 500 euro all’anno, oltre alla tassa dei 5000 euro) anche se non produce niente. Inoltre si chiedono due fidejussioni: la prima a garanzia che l’impianto venga realizzato nei tempi approvati; la seconda per lo smaltimento dell’impianto una volta cessata la produzione. E’ evidente che sfugge all’amministrazione comunale che è l’interesse a terminare al più presto l’installazione dell’impianto è del proponente in quanto deve avviare la pratica per la riscossione degli incentivi. Ed è incomprensibile, e grave al tempo stesso, la pretesa della seconda fidejussione perché si dimostra così che gli amministratori firmatari di quella delibera non sanno con quali materiali sono fatti i pannelli solari ne’ tantomeno cosa sono gli impianti fotovoltaici. I moduli sono in silicio e le celle si possono rigenerare, ragion per cui un impianto può durare anche centinaia di anni. Per la costruzione di una casa o di un fabbricato industriale, che presuppone l’utilizzo di materiali realmente di difficile smaltimento e in quantità notevoli, non si chiedono fidejussioni dello stesso tipo”.

VOI LO CONOSCETE PAOLO? MI SA CHE BISOGNA ANDARE A TROVARLO.....
P.S. non mandate le mail non risponde,molto meglio farli delle domande muniti di videocamera!!!

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