martedì 26 gennaio 2010

Marco Travaglio in ‘Promemoria’, venerdì 29 al Comunale di Manfredonia

di Lucia Piemontese

Manfredonia – SI preannuncia elettrizzante la performance teatrale che il noto giornalista Rai, Marco Travaglio, terrà a Manfredonia il prossimo 29 gennaio, al Teatro comunale. Il sipario si alzerà alle ore 21 sullo spettacolo “Promemoria”, portato in scena da due anni nei teatri dell’intera penisola. “15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà” recita eloquente il sottotitolo, ovvero un excursus di sicuro interesse che parte dalla fine della Prima Repubblica, segnata da Mani pulite e dalla stagione delle stragi di mafia, per arrivare all’attuale Seconda Repubblica, “non meno corrotta della precedente”. Accompagnato dalle musiche di Valentino Corvino e per la regia di Ruggero Cara, Travaglio si presenta nelle insolite vesti di attore, con l’intento di scuotere le coscienze degli spettatori di fronte alla corruttela italiana, vero fil rouge della narrazione. Teatro di impegno civile, di denuncia, quello di Travaglio, unico protagonista sul palco, narratore alla sua maniera fatta di satira cinica dei misfatti di grandi e piccoli protagonisti della nostra storia recente. Da Mario Chiesa a Berlusconi, passando per Craxi e per le “ambiguità” della sinistra nostrana. Nessuno dunque è risparmiato, nell’analisi del noto giornalista televisivo, a conferma della posizione di mera ambivalenza politica assunta dallo stesso Travaglio come filo conduttore della propria professione editoriale. Dalla partecipazione al programma tv “Satyricon” di Daniele Luttazzi all’attuale presenza fissa ad Annozero, l’”allievo di Montanelli” (prima al Giornale e poi a La Voce) è costantemente impegnato in inchieste, soprattutto di politica giudiziaria, destinate ogni volta a scatenare polveroni. Tante le querele, ma nessuna condanna definitiva finora, per il Signor no, come si definisce nell’omonima rubrica de L’espresso. Innumerevoli gli impegni: penna fissa anche de Il fatto quotidiano, di cui è stato promotore, autore di una trentina di libri, alcuni dei quali scritti a quattro mani con il collega Peter Gomez. Con “Promemoria” Travaglio si propone di indignare lo spettatore, facendogli ricordare quella storia recente che si tende troppe volte a rimuovere, oppure ad accettare supinamente. Invece, solo tenendo ben presenti i fatti, i mali che hanno attanagliato ed ancora attanagliano il Paese è possibile, sdegnati, far partire un vero e necessario cambiamento. E c’è da scommetterlo: “Promemoria” susciterà nella platea reazioni ed emozioni contrastanti, ma giammai indifferenza.
fonte:www.statoquotidiano.it

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