venerdì 29 maggio 2009

IN EUROPA??? IO VOTO SONIA ALFANO

VAI SONIA QUESTO MONDO LO POSSIAMO CAMBIARE

giovedì 28 maggio 2009

Berlusconi "un pericolo per l'Italia" l'affondo del Financial Times

Editoriale del quotidiano finanziario britannico: "Rifiuta ogni critica indipendente". Berlusconi "un pericolo per l'Italia" l'affondo del Financial Times. Stampa e siti internazionali continuano a riprendere il silenzio del premier sulle "dieci domande" di Repubblica

LONDRA - "Un pericolo" per l'Italia. Due grandi giornali inglesi, il Financial Times e l'Independent, usano stamane la stessa espressione parlando di Silvio Berlusconi, alla luce delle vicende che hanno recentemente coinvolto il primo ministro e del suo rifiuto di rispondere alle domande che gli ha posto "la Repubblica".

Dopo i numerosi servizi dei corrispondenti da Roma della stampa britannica, e due editoriali molto critici verso Berlusconi apparsi sul Times di Londra, quotidiano filoconservatore, e sul Guardian, quotidiano filolaburista, oggi a occuparsi del caso sono il quotidiano della City, considerato l'organo di informazione più autorevole d'Europa, e l'Independent, che dedica alla questione un ampio ritratto del premier italiano su due intere pagine.

Silvio Berlusconi "non è chiaramente un altro Mussolini" e il suo potere non comporta il rischio di un ritorno al fascismo, "ma è un pericolo per l'Italia e un maligno esempio", afferma l'editoriale non firmato, dunque espressione dell'opinione della direzione del giornale, collocato al primo posto frai tre commenti del giorno nella pagina "Op-Ed" (opinioni ed editoriali) del Financial Times, subito al di sotto del motto del Ft, "Without fear and without favor", ossia senza timori reverenziali e senza fare favori a nessuno. "Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un'adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, il quotidiano di centro-sinistra la Repubblica, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell'avvocato inglese David Mills, definendoli "militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall'essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto".

Il pericolo rappresentato da Berlusconi, prosegue l'editoriale del quotidiano finanziario, è di "svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l'intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente". Il pericolo è "mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo". Che Berlusconi sia così dominante è "in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l'Italia, e un esempio maligno per tutti".

Il lungo articolo dell'Independent, firmato dall'ex corrispondente da Roma, Peter Popham, ricostruisce punto per punto tutti gli sviluppi della "Berlusconi's story", chiedendosi se un leader coinvolto in casì tanti scandali, controversie e processi, possa finire per perdere il potere a causa di una vicenda apparentemente minore, come la partecipazione al compleanno di una ragazza diciottenne, riportata inizialmente in un trafiletto di giornale da Repubblica, ma poi gonfiata dalla decisione di Veronica Lario di chiedere per questo il divorzio, sostenendo che suo marito ha incontri "con minorenni", che "non sta bene" e che "ha bisogno di aiuto". L'implicita allusione dell'Independent è allo scandalo Watergate, anch'esso iniziato con una piccola notizia di cronava, un apparente tentativo di forto nel quartier generale del partito democratico americano, ma poi terminato con le dimissioni di Richard Nixon. Il quotidiano londinese conclude che oggi Berlusconi è di fronte al "rischio reale" di perdere consensi alle prossime elezioni europee, particolarmente dopo le critiche espresse da alte autorità della Chiesa cattolica per il suo comportamento. La questione dei suoi rapporti con Noemi Letizia, afferma il giornale, "non è triviale". Vivere in Italia oggi è "come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio". Gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata "Seconda repubblica", hanno condotto a una "Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione". Se il primo ministro può "mentire così spudoratamente" sulla sua relazione con una teen-ager, allora l'Italia "è in pericolo".

lunedì 25 maggio 2009

Parlamento Pulito: il 19° condannato

il numero dei parlamentari pregiudicati, quando era iniziata la legislatura, meno di un anno fa erano 17, poi diventò definitiva la condanna all’On. Camber e diventarono 18, adesso se Dio vuole siamo già a quota 19, è diventata definitiva nei giorni scorsi la condanna al deputato dell’Udc di Ragusa Giuseppe Drago, quest’ultimo ha una storia strepitosa, è stato per quasi un anno Presidente della Regione Sicilia, Governatore della Sicilia, il giorno in cui cadde la sua Giunta oltre a prendere il cappotto, il cappello, l’ombrello e i suoi effetti personali, aprì anche la cassaforte che ospitava i fondi riservati a disposizione del Presidente della Regione, svuotò la cassaforte e mise tutto in un sacchetto e scappò con la cassa, la stessa cosa aveva fatto il suo predecessore, un certo Provenzano che non è parente del più noto Bernardo, Giuseppe Provenzano, i due sono stati poi indagati perché? Perché il nuovo Presidente, il diessino Capo di Casa, quando ha aperto la cassaforte per cercare i fondi a disposizione del Presidente, prima ho detto fondi riservati, non sono fondi riservati, sono fondi a disposizione del Presidente, per esempio Capo di Casa aveva bisogno di sostituire i cuscini nell’appartamento riservato al Presidente e trovò la cassa vuota, chiese spiegazioni e gli impiegati gli dissero che si era portato via tutto il suo predecessore, allora fece la denuncia, i magistrati interrogarono Drago, il quale disse di averli usati per beneficenza, lui faceva la beneficenza con i soldi degli altri, con i soldi nostri, il problema è che poi le pezze di appoggio per questi versamenti per la beneficenza si sono rivelate un’altra aggravante a suo carico perché pare che le avesse costruite ex post per giustificare quell’appropriazione, è stato rinviato a giudizio per peculato, pure la Corte dei Conti gli ha chiesto i soldi indietro, il processo è andato avanti con la lentezza che hanno i processi in Italia e quindi dopo qualche anno è stata confermata la sua condanna in appello a 3 anni, sempre per peculato e l’altro giorno è passata in giudicato in Cassazione sia a carico di Drago, sia a carico di Provenzano.
Naturalmente i due non faranno galera, perché? Perché c’è il condono, c’è l’indulto, Mastella, Forza Italia, Democratici di Sinistra, Margherita, Verdi, Rifondazione Comunista, Udc e mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno, forse facevo meglio a ricordare chi non votò per l’indulto nel 2006 e cioè l’Italia dei Valori, la Lega, una parte di Alleanza Nazionale e si astennero i Comunisti italiani, gli altri erano tutti favorevoli.
Grazie a quell’indulto vergognoso i due che erano scappati con la Cassa della regione non faranno neanche un giorno di galera, per fortuna i giudici hanno inflitto l’interdizione dai pubblici uffici, quindi Drago è parlamentare, adesso dovrà sloggiare dal Parlamento, naturalmente dopo la condanna in appello da semplice Consigliere regionale, Casini lo aveva portato in Parlamento proprio perché gli sembrava ingiusto che un condannato in appello per avere rubato i soldi della Regione, restasse fuori dal Parlamento e quindi l’aveva accompagnato a Montecitorio da dove adesso dovranno riaccompagnarlo fuori, non è automatico, sapete che quando un giudice emette una sentenza definitiva la Cassazione e questa sentenza prevede l'interdizione dai pubblici uffici, succede quello che è successo con Previti, la palla passa alla Giunta per le eleggibilità e le ineleggibilità, la quale deve stabilire se sia il caso o meno di ottemperare una sentenza definitiva della Magistratura, una dei tanti abusi a cui si presta questo Parlamento indecente, quindi se lor signori nella Giunta si decideranno a sancire quello che ha già sancito la Cassazione, il Signor Drago verrà accompagnato all’uscita senza potervi più rientrare e quindi nell’attesa che lo caccino abbiano 19 pregiudicati, manca ancora un po’ di materiale per arrivare a quota 25 che era la quota standard delle ultime legislature, però la legislatura è ancora lunga, devo dire che anche le pratiche della politica promettono bene, quindi penso che presto arriveremo a quota 25 che è il numero perfetto dei pregiudicati in Parlamento.

giovedì 21 maggio 2009

ATTACCO FINALE ALLA DEMOCRAZIA

Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l’obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D’ Alia (UDC), è stato introdotto l‘articolo 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet“. Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l’articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della “Casta” che non vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all’estero. Il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla reteinternet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.

La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.

Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l’informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l’unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto?

Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che vede un’impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d’interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l’Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico.

Fate girare questa notizia il più possibile. E’ ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E’ in gioco davvero la democrazia!!!

MILANO-ALABAMA


Probabile che Matteo Salvini, il leghista che chiede posti prioritari per i milanesi sul metrò, sappia nulla di Rosa Parks e della sua storia lucente. Rosa Parks era una donna nera di Montgomery, Alabama. Quando l’1 dicembre 1955 decise di sedersi in uno dei posti dell’autobus riservato ai bianchi, aveva 42 anni. Lavorava come sarta in un grande magazzino. Stava tornando a casa e aveva avuto una giornata dura. Rimase seduta per una manciata di fermate. Poi salirono dei bianchi. Il conducente le ordinò di alzarsi. E lei, che lo aveva fatto mille altre volte, rispettando la legge dell’Alabama che riservava ai negroes gli ultimi posti in fondo all’autobus, decise di disobbedire: “Non mi alzo”. Il conducente fermò l’autobus, chiamò due poliziotti che arrestarono Rosa Parks.

Per protesta la comunità afroamericana, guidata dal giovane reverendo Martin Luther King, decise che nessun nero sarebbe più salito sugli autobus di Montgomery, fino a quando non fosse stata cancellata la segregazione razziale. Il boicottaggio durò 381 giorni. Durante i quali tutti i neri andavano a piedi, oppure in automobili strapiene, oppure in bicicletta, e gli autobus vuoti rimanevano nelle rimesse. Il 19 dicembre 1956 la Corte Suprema degli Usa - su richiesta dei difensori di Rosa Parks, condannata a 10 dollari di multa - dichiarò incostituzionali le leggi della segregazione. Il giorno dopo Martin Luther King e il reverendo bianco Glen Smith salirono sull’autobus e si sedettero uno di fianco all’altro. Oggi quell’autobus è in un museo, Rosa Parks sta nel cielo dei giusti, Obama abita alla Casa Bianca, e Matteo Salvini fa il capogruppo della Lega a Milano.
(Foto di rbanks da flickr.com)

caro presidente della repubblica ho 5 domande da farle



Cinque Domande

sabato 9 maggio 2009

mercoledì 6 maggio 2009

LUI CI E' RIUSCITO.....ORA TOCCA A NOI


non credete sia arrivata l'ora che anche noi cominciassimo a ribellarci verso il fucile dei padroni?!?

martedì 5 maggio 2009

IL PAPI NON STA BENE

Vorrei partire da un fatto che sembra privato e che verrà spacciato per un fatto privato e che so che molti di quelli che vedono questo appuntamento considerano privato e quindi immagino già i commenti “ecco questo parla del divorzio tra il Presidente del Consiglio e la moglie, invece di parlare di cose serie”.
Guardate è un affare estremamente serio se il Presidente del Consiglio ha rilasciato interviste praticamente a tutti i giornali e sta cominciando a dichiarare a tutto spiano, a proposito del comportamento a suo dire tenuto dalla moglie, segno che i suoi sensori che sono sempre molto attenti segnalano un allarme. Un allarme perché forse certi comportamenti quando vengono descritti esattamente per quello che sono sono considerati un po’ eccessivi persino in un paese corrivo come l’Italia e da un elettorato corrivo come il suo.
I fatti sono molto chiari e voi sapete c’è una festa per i 18 anni di una ragazza, in quel di Casoria tra l’altro non stiamo parlando di una località mondana, e a un certo punto a questa festa per i 18 anni di questa ragazza si presenta il Capo del Governo, Capo del Governo che naturalmente non può pensare che la notizia rimanga riservata in quanto è difficile partecipare in clandestinità a una festa con decine e decine di persone. Tanto più che la ragazza poi e la di lei madre sono molto chiacchierone e quindi rilasciano copiose interviste, dalle quali si apprende che entrambe chiamano il nostro Presidente del Consiglio o “papi” o “papino”. I casi sono due: o c’è un rapporto filiale tra la ragazza e “papino” oppure c’è un rapporto di altro tipo visto che pare che i due si frequentino da anni, lui a Napoli lei a Roma etc..
E fin qui fatti suoi. Fatti suoi fino a che non vengono fuori perché quando vengono fuori diventano fatti di tutti e si ritorcono come un boomerang, per chi vuole prestare attenzione a queste cose, contro colui che ha fatto un uso smodato della sua famiglia adorata, della sua Sacra Famiglia, della sua Famiglia Reale, facendosi immortalare in pose regali dai suoi giornali di gossip, facendosi immortalare mano nella mano, le foto di gruppo con i parenti, ancora l’estate scorsa dopo gli screzi pubblici con la moglie, i libretti autoencomiastici prodotti da Bondi per le campagne elettorali, tipo Una storia italiana o quelle delle elezioni del 2006 con queste scene di idillio familiari tra i fiori, i prati etc. etc..
Quindi chi poi addirittura partecipa e patrocina i Family Day e si proclama davanti al Santo Padre un crociato difensore della famiglia tradizionale, chiede addirittura a un vescovo di derogare alle norme canoniche per consentire di fargli la comunione, sebbene divorziato una volta. Beh tutte queste vicende inevitabilmente diventano pubbliche ma facciamo finta che anche queste debbano rimanere private, facciamo finta che in un altro paese la amicizia improvvisamente scoperta tra una ragazza che ha appena compiuto 18 anni e che fino al giorno prima ne aveva 17 e quindi era minorenne, ci siamo? E il Presidente del Consiglio possa rimanere confinata nel privato, immaginate in quale paese rimarrebbe confinato nel privato e immaginate per quale motivo mai in Italia dove i giornali di gossip, quasi tutti pubblicati e mandati in edicola da Berlusconi, si occupano dei fatti degli altri perché questi fatti suoi non dovrebbero essere paparazzati come si dice dai giornali e dai siti di gossip, per quale motivo in Italia l’unico che avrebbe diritto a farsi i fatti suoi dovrebbe essere l’uomo più pubblico. Mentre invece personaggi privati vengono continuamente sbattuti sui giornali con le loro love story anche se non vogliono, o con le loro presunte love story, qualcuno di voi ricorderà come Il giornale buttò addirittura in prima pagina un cosiddetto bacio galeotto tra Di Pietro e una tizia che poi si scoprì essere semplicemente la partecipante a una festa dove c’era anche lui, avevano isolato la scena rispetto a altre decine di persone. La stessa cosa che avevano fatto quando era processato a Brescia e lo fotografarono con una ex commessa credo della Standa, che però partecipava a una festa dove allargando l’inquadratura si sarebbero viste decine e decine di persone e invece naturalmente fu messa in copertina, credo fosse Giuliano Ferrara il direttore di Panorama all’epoca, quella inquadratura ristretta proprio per farlo risultare un poco di buono e un traditore.
Quindi ci si deve mettere d’accordo una volta per tutte, può l’editore dei giornali di gossip che si fanno gli affari degli altri invocare per se di potersi fare gli affari suoi al riparo? Facciamo finta che ci sia un lodo gossip per Berlusconi e che si debba quindi stendere un velo pietoso sull’intera vicenda.
C’è però un aspetto che non è il divorzio, che non sono i suoi rapporti con la moglie ammesso che ve ne fossero già prima perché lo sapevano tutti che da anni i due non vivevano più insieme e non passavano le vacanze insieme, si concedevano ogni tanto a qualche fotografo e a qualche paparazzo per fingere una unione che non c’era più, pare che l’unione si reggesse su un accordo per cui lei gli teneva la parte della moglie riservata, a patto che lui tenesse un comportamento dignitoso, questa è una parola che ricorre spesso nelle interviste o negli spifferi di Veronica. Comportamento dignitoso che è abbastanza incompatibile con le pubbliche sceneggiate e con le pubbliche esternazioni del latrin lover di Arcore. E allora ogni volta che ci sono queste sceneggiate lei ha reagito e ha adesso pare che abbia deciso di troncare.
Ma l’aspetto pubblico di tutta questa vicenda è ciò che dice la moglie del Presidente del Consiglio, la donna che dovrebbe conoscerlo meglio, dico dovrebbe, ma che sicuramente lo conosce bene, la quale dichiara: 1) non posso stare uno che va con le minorenni; 2) le chiedono di questa ragazza che lo chiama “papi” e che qualcuno aveva insinuato potesse essere la figlia naturale del Cavaliere e lei risponde “magari fosse sua figlia!”; 3) aggiunge e questa ve la devo citare testualmente “ho cercato di aiutarlo come si fa con una persona che non sta bene, ho pregato chi gli sta accanto di aiutarmi in questo ma è stato tutto inutile”. La domanda è: è privato il fatto che il nostro Presidente del Consiglio non sta bene o si comporta come uno che non sta bene, naturalmente non stiamo parlando di salute fisica, stiamo parlando di equilibrio nei comportamenti, sapete che tutto ciò è argomento di pubblico dibattito nelle democrazie, la salute fisica e mentale del capo del governo, addirittura l’età in certi paesi diventa un problema, negli Stati Uniti McCain dopo le chiacchiere sul fatto che era un po’ rincoglionito perché molto avanti negli anni ha dovuto depositare, a beneficio dei giornalisti che hanno potuto consultarle per un giorno intero, le sue cartelle cliniche. Quindi stiamo parlando l’equilibrio del Presidente del consiglio e l’eventuale, lo dice sua moglie, frequentazione con minorenni sono problemi di dibattito pubblico, infatti fateci caso – è questo il tema di come l’informazione depista – nessuno tranne un fugace accenno del Tg3 dei telegiornali della giornata di ieri ha mai riportato queste due dichiarazioni clamorose, gravissime se fossero vere, della moglie del Presidente del Consiglio. Alcuni liquidando semplicemente la cosa come un normale divorzio, tra l’altro notate Mediaset si anche divorzia il cane o il gatto della famiglia Reale dell’ultimo atollo del Pacifico ci fa su sei servizi, ieri si parlava del divorzio del nostro Presidente del Consiglio l’hanno liquidato con tre battute da studio imbarazzate. Ma anche alla RAI, ripeto a parte una citazione, nessuna frase che riguardasse queste dichiarazioni che sono il cuore del problema Veronica che dice “1) non posso stare con uno che frequenta minorenni; 2) il mio ex marito non sta bene, avevo pregato chi li stava intorno avevo cercato anche io di aiutarlo”. E questo è un problema del quale bisognerebbe sapere, alla prima conferenza stampa bisognerebbe chiedere notizie sulle eventuali minorenni e sull’eventuale non star bene, immaginate le conferenze stampa all’italiana.
Adesso vedrete che la stampa e la televisione seguiranno passo passo il Cavaliere che porterà gli italiani lontano dal cuore del problema e ha già cominciato a farlo, ci accompagnerà proprio a forza a reti unificate a abbandonare il cuore del problema, eventuali minorenni, eventuali problemi di squilibrio, per andare in altra direzione. Leggo Berlusconi stampa “Berlusconi, mi dispiace per i miei figli ma questa volta è finita”, dispiace a lui per i suoi figli ai quali sempre secondo la moglie non concede nemmeno la sua presenza alle feste per i loro 18 anni, mentre va a quelle di altre improbabili personcine che lo chiamano “papi”. “Ho tenuto una situazione difficile ma ora non si può più andare avanti, non voglio dire nulla di male su di lei – facendo intendere che potrebbe dire delle cose brutte su Veronica che lo sopporta dal 1980 – quello che accade tra noi fa parte di una storia privata” e abbiamo visto che purtroppo non tutta questa storia è privata. “Mia moglie è cascata in un tranello come una ingenua ma contro di lei non dico niente di male, la storia delle veline è una macchinazione” tenete a mente eh perché a ogni intervista c’è un passo ulteriore, “non dirò niente di male su di lei” alla stampa non dirò niente di male perché a Il corriere dice “è Veronica che deve scusarsi , so da chi è consigliata, meglio sobillata, la verità verrà fuori, il divorzio potrei chiederlo io”. Questa è ribaltamento totale della situazione, all’improvviso è la moglie che deve scusarsi con lui per averlo colpito in campagna elettorale come se in campagna elettorale si dovesse sopportare di tutto, oppure come Fantozzi quando si pesta il dito mettendo in piedi la tenda che per non urlare e svegliare gli altri attraversa l’intera foresta trattenendo le urla per poi andare a urlare un quarto d’ora dopo! Questo è quello che lui pretendeva dalla sua signora, che però dovrebbe scusarsi con lui.
Ma ancora Repubblica, altra intervista “mia moglie vuole mettermi i figli contro – come se non ci fosse riuscito abbastanza lui da solo – se vuole così ora saremo durissimi. Saremo durissimi è quello che si può prevedere e cioè quello che è successo in questi anni a tutti i personaggi che hanno osato mettersi di traverso sulla strada di Berlusconi.
Il pool di Mani Pulite, schedato, spiato, calunniato, diffamato, martellato, massacrato a reti unificate e sui giornali della Real Casa, Stefania Ariosto, una donna che è stata, hanno tentato - perché poi ha una tempra di ferro – di distruggere in ogni modo chiamandola con gli insulti più terrificanti, più maschilisti, insinuando delle cose inaudite e poi tutti i giornalisti che sono stati epurati, mentre venivano epurati dovevano essere anche squalificati moralmente, massacrati e quindi bisognava fare apparire che l’epurazione era giusta perché si trattava di bloschi figuri, Montanelli prima e dopo la sua cacciata da Il giornale, fino alla morte, ho al 92, fino a 92 anni e cioè fino al 2001. Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti le diedero addirittura della drogata, Grillo ne sa qualcosa quando ogni volta che usciva di casa incontrava qualche spione travestito da giornalista o viceversa che interrogava l’eventuale personale di servizio per vedere se magari si era messo le dita nel naso o aveva detto le parolacce o se magari non aveva ritirato uno scontrino, cose di questo genere. È una sorte che tocca a tutti coloro che vengono a trovarsi di traverso sulla strada del padrone d’Italia e quindi si può immaginare cosa succederà a questa donna e si può immaginare soprattutto per quale motivo ha tentennato così a lungo prima di arrivare a questo passo, perché arrivare a questo passo significa ritrovarsi soli contro l’uomo più potente d’Italia e forse non solo d’Italia, in grado veramente di fare male quando decide di essere durissimo, cioè quando capisce che qualcuno non può essere comprato.
L’informazione seguirà questa strada e avremo una specie di guerra dei Roses nella quale lui farà la vittima e comincerà a diffondere infamie che non troveranno smentite, perché lui possiede tutto e lei non possiede niente, anzi forse sarebbe il caso che la signora si liberasse del Foglio che gentilmente aveva accettato per conto del marito di svolgere il ruolo di editore prestanome, esattamente come lo sono il fratello per Il giornale e i figli per la Mondadori, la figlia di primo letto per la Mondadori. In realtà ha sempre continuato a comandare lui come comanda lui nelle televisioni e come comanda lui in RAI.
L’importante è che chi ci tiene a capire qualcosa di questa vicenda non perda mai di vista il punto di partenza che sono quelle due frasi “è una persona che va trattata come una persona che non sta bene” e l’altra frase non so se è vera ma lo dice sua moglie “non posso stare con uno che va con le minorenni”.