sabato 31 gennaio 2009

MARTEDI' 3 FEBBRAIO 2009 ORE 21

AL TEATRO COMUNALE
SOTTO SOPRA
UNO SPETTACOLO CHE ANDARE A VEDERLO E' SEMPLICEMENTE UN DOVERE PER OGNI ABITANTE DI MANFREDONIA.

giovedì 29 gennaio 2009

IO SO

"Io so.Io so che Tangentopoli non è mai finita, che la corruzione politica è più forte oggi di allora,io so che molte televisioni e giornali sono uno strumento di propaganda permanente politica
io so che Rete 4 è abusiva, io so che in Parlamento ci sono fior di pregiudicati che non dovrebbero rappresentare gli italiani,
io so che le ultime elezioni sono state illegali e che i parlamentari sono stati scelti dai capi dei partiti a tavolino e che non rispondono agli elettori, ma agli interessi di partito o delle persone che controllano il partito,io so che la crisi economica e i milioni di disoccupati e precari sono figli della corruzione, del pizzo, della criminalità organizzata, del malaffare, del connubio tra mafie e politica, io so che il Lodo Alfano è incostituzionale, io so che nessun cittadino può essere più uguale di altri di fronte alla legge, io so che Luigi De Magistris è stato discriminato per impedirgli di concludere le sue inchieste, com'è successo a me e com'è succede ogni giorno a tanti magistrati che vogliono fare il loro dovere,io so che una intera Procura, quella di Salerno, è stata azzerata per impedire che le inchieste di Luigi De Magistris fossero riaperte,io so che le intercettazioni non sono il problema, ma lo sono coloro che commettono i reati, io so che chi non ha niente da nascondere non ha paura di essere intercettato, io so che Berlusconi ha cercato di comprare un senatore e far cadere il Governo Prodi aiutando delle aspiranti attrici, io so che in un altro Paese questo si chiama corruzione politica, io so che un Presidente del Consiglio sta usando il suo ruolo e i nostri soldi per fare campagna elettorale in Sardegna invece di occuparsi dei gravi problemi dell'economia, io so che l'Alitalia è fallita, io so che miliardi di euro di debiti dell'Alitalia sono stati scaricati sugli italiani, io so che i piccoli risparmiatori che hanno comprato le azioni e le obbligazioni Alitalia hanno carta straccia in mano, io so che il senatore a vita Giulio Andreotti è stato prescritto per i suoi rapporti con la mafia e non assolto, io so che deve essere l'informazione a controllare la politica e non la politica a controllare l'informazione, io so che il Paese ha bisogno di scrollarsi in modo definitivo questa camicia di forza di criminalità mafiosa e politica corrotta e entrare in una nuova era prima che sia troppo tardi, io so che il parlamentare deve essere eletto dal popolo e non dai segretari di partito, io so che Corrado Carnevale non dovrebbe avere più alcun ruolo istituzionale, io so che la commissione antimafia non funziona perché i partiti non vogliono farla funzionare, io so che i cittadini italiani vogliono giustizia e non soldati per le strade, io so che l'Italia è la portaerei mondiale per l'importazione della droga.Io so che bisogna ripartire onorando la memoria di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giorgio Ambrosoli, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tanti altri che hanno onorato il Paese sacrificando la propria vita, non come chi è andato in giro a fare il latitante,
io so e anche molti italiani, ma non abbastanza,io so, perché non mi fido delle televisioni e le notizie me le vado a cercare nella rete,
io so, perché IO VOGLIO UN PAESE MIGLIORE.
io so che adesso anche tu lo sai.”
PASSAPAROLA

lunedì 26 gennaio 2009

CAMPO E SOCI COLPISCONO ANCORA

L’11 novembre del 2008 il consiglio comunale, con 21 voti favorevoli e 5 astenuti, ha approvato e dichiarato immediatamente esecutiva la delibera n.68 recante “disposizioni e indirizzi per la realizzazione e la gestione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 1 mW nonché opere connesse ed infrastrutture indispensabili alla loro costruzione ed esercizio”.
“Con queste premesse a Manfredonia il fotovoltaico non decollerà mai e una serie di iniziative che stavano per essere intraprese finiranno nella spazzatura”. E’ questa l’opinione che si è fatta il presidente Confapi-Sezione di Manfredonia,ing. Matteo Starace, dopo aver personalmente constatato che non solo l’iter autorizzativo che ci si impegnava ad accorciare e rendere più fluido è al contrario stato ulteriormente complicato, ma che l’amministrazione comunale ha deciso addirittura di tassare gli impianti fotovoltaici con potenza compresa tra i 20 kW e 1 mW.

“Ciò significa -spiega Starace- che chi installa ad esempio un impianto di 100 kw nel comune di Manfredonia deve pagare una somma pari a 500 euro all’anno, oltre alla tassa dei 5000 euro) anche se non produce niente. Inoltre si chiedono due fidejussioni: la prima a garanzia che l’impianto venga realizzato nei tempi approvati; la seconda per lo smaltimento dell’impianto una volta cessata la produzione. E’ evidente che sfugge all’amministrazione comunale che è l’interesse a terminare al più presto l’installazione dell’impianto è del proponente in quanto deve avviare la pratica per la riscossione degli incentivi. Ed è incomprensibile, e grave al tempo stesso, la pretesa della seconda fidejussione perché si dimostra così che gli amministratori firmatari di quella delibera non sanno con quali materiali sono fatti i pannelli solari ne’ tantomeno cosa sono gli impianti fotovoltaici. I moduli sono in silicio e le celle si possono rigenerare, ragion per cui un impianto può durare anche centinaia di anni. Per la costruzione di una casa o di un fabbricato industriale, che presuppone l’utilizzo di materiali realmente di difficile smaltimento e in quantità notevoli, non si chiedono fidejussioni dello stesso tipo”.

VOI LO CONOSCETE PAOLO? MI SA CHE BISOGNA ANDARE A TROVARLO.....
P.S. non mandate le mail non risponde,molto meglio farli delle domande muniti di videocamera!!!

domenica 25 gennaio 2009

BUON COMPLEANNO SIGNOR G


« La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone...
la libertà non è uno spazio libero,
libertà... è partecipazione. »

(Giorgio Gaber, La libertà, 1972)

sabato 17 gennaio 2009

Salva il tuo conto corrente dallo Stato

Salva il conto

I conti dormienti
per finanziare la social card e l'Alitalia. I conti dormienti. Che bella definizione per fotterti. Tu dormi insieme ai tuoi conti e gli altri godono.Depositi i tuoi risparmi in banca. Hai fiducia nella tua banca, nella faccia del direttore della tua filiale, altrimenti non gli affideresti i tuoi soldi. Li lasci lì, dormienti, perchè crescano negli anni, magari con un interesse modesto. Ma, se non movimenti il tuo conto, dopo dieci anni, arriva il principe azzurro a risvegliarlo. Ha la faccia del Ministro del Tesoro. Non bacia il conto, se lo fotte. Il conto è risvegliato e trasferito nelle casse dello Stato. Il rapporto è tra te e la tua banca. I soldi sono i tuoi. Chi li usa è il Tesoro.
E' un esproprio legalizzato. Il numero dei conti dormienti alla fine dello scorso novembre era di 1.071.590, pari a circa 800 milioni di euro.
Lo Stato ha le pezze al culo, ieri la Banca d'Italia ha usato l'espressione "economia di guerra". Questo Stato mette le mani nelle tasche degli italiani con trucchi miserabili come i conti dormienti. Era successo anche con il governo Amato e il prelievo forzoso sui conti correnti, ma ora è peggio.
Si colpiscono i più deboli, i più fiduciosi in questa cloaca di Stato. Gli anziani e gli emigrati italiani in Canada, in Australia, in Brasile che non conoscono il decreto o non sono in grado di informarsi o di essere informati. Che non sanno che i loro soldi scompariranno se non sono movimentati. E vale per ogni tipo di deposito:
- deposito di somme di denaro, effettuato presso l'intermediario con l'obbligo di rimborso
- deposito di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione
- contratti di assicurazione di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in tutti i casi in cuil'assicuratore si impegna al pagamento di una rendita o di un capitale al beneficiario ad una data prefissata.
La banca dovrebbe inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno per avvisare la persona che i suoi soldi saranno prelevati dal Tesoro. A me risulta che non sia tenuta a farla per tutti i tipi di deposito. Il Tesoro mi smentisca se sbaglio.
Se avete dei conoscenti all'estero o persone anziane verificate se hanno un conto dormiente con il motore di ricerca del ministero e avvertitele subito. In teoria per dieci anni dall'esproprio si possono richiedere i soldi indietro al Tesoro. Capite, potete richiedere i VOSTRI SOLDI INDIETRO... Dovrebbe esistere una procedura per recuperare i soldi, ho telefonato a una banca e mi hanno detto che aspettano ancora istruzioni dal ministero per sapere qual è...
L'esproprio di Stato non si applica per i depositi sotto i cento euro, per ora..., domani avranno bisogno anche degli spiccioli.
Tremonti ha detto, a proposito del calo del 2% del PIL nel 2009, che non siamo al Medio Evo. Ed è vero, nel Medio Evo i ladri si chiamavano ladri, le gabelle si chiamavano gabelle e non decreti legge. Questo Governo non mette le mani nelle tasche degli italiani, si rivolge direttamente alla loro banca.
Avvertite i vostri conoscenti e parenti all'estero e le persone anziane che conoscete. Non lasciate che gli fottano così i loro risparmi.

ULTIMORA: Scoperto il conto dormiente dell'ex latitante Bettino Craxi. Clicca per vederlo!

giovedì 15 gennaio 2009

MI VIEN DA VOMITARE


Ieri 14 gennaio 2009 il senato ha scritto una nuova pagina schifosa e riluttante dell'italia.
Argomento del giorno,festeggiare i 90 anni di DON GIULIO ANDREOTTI,cosi fra lacrime,sorrisi,abbracci e applausi bipartisan (unici a disertare idv) si è dato vita al carosello da voltastomaco italiano,la telefonata di FINI,l'abbraccio di SCHIFANI,le grandi parole di GARAVAGLIA,GIOVANARDI e GASPARRI,mancava solo il bacio di CUFFARO e DELL'UTRI.
GIULIO ANDREOTTI COLLUSO CON LA MAFIA MA PRESCRITTO ecco cosa è il nostro nonnino a vita,è responsabile di collusione con la mafia,sentenza della corte di cassazione.
Da una vita oramai quest'uomo è il fulcro del potere italiano liquidando gli scandali con una battuta oramai lo schifo non è più lui che ci è riuscito ma sono gli italiani che ancora lo permettono.
SENATORE IO CONTINUERO' A RICORDARE FAVA,IMPASTATO,FALCONE,BORSELLINO E TUTTE LE VITTIME DELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA,MA CONTINUERO' ANCHE A RACCONTARE CHI E' DAVVERO GIULIO ANDREOTTI...
SENATORE A VITA COLLUSO CON LA MAFIA

venerdì 9 gennaio 2009

EVITARLO E' UN PROBLEMA DI TUTTI


L’elezione di Silvio Berlusconi al Quirinale sarebbe una sciagura nazionale. Facciamo di tutto per evitarla! L’Italia che lo conosce e non lo vuole ha il dovere di farsi sentire, adesso!
Non ci sentiremmo MAI rappresentati da un presidente della Repubblica che militò nella P2 di Gelli, che frequentò mafiosi come Vittorio Mangano, che beneficiò di corruzione di giudici, che ha imposto al Parlamento leggi per evitare regolari processi in cui era imputato, che vanta, oltre a numerose prescrizioni, una condanna amnistiata per falsa testimonianza, che sfrutta una posizione dominante sui media per finalità di propaganda e di delegittimazione degli avversari politici, che è tutt’ora titolare del più colossale conflitto di interessi dell’occidente democratico, che ha mentito innumerevoli volte agli italiani. Tutta la sua storia esprime disvalori e contraddice lo spirito di quella Costituzione che il Capo dello Stato ha il dovere di custodire.
Il personaggio è privo di cultura istituzionale. Per mentalità, metodi, stile, obiettivi è estraneo alla democrazia delle regole.
La sua elezione alla massima carica repubblicana rappresenterebbe la più grave umiliazione per gli italiani onesti. Il trionfo dell’Italia del malaffare.
MAI AL QUIRINALE !
QUI trovate una petizione da firmare indetta dall’associazione Libera Cittadinanza.

giovedì 8 gennaio 2009

1 MILIONE DI FIRME NON LE POSSONO IGNORARE

Ieri sono state depositate in cassazione le firme raccolte dall'italia dei valori per il referendum contro il lodo alfano

212 scatoloni conteneti 1 milione di firme.
Le firme sono state ricontate 3 volte , e circa 850 mila firme sono certificate
quindi dalla cassazione non puo che uscire il verdetto che nella primavera del 2010 si vota

ci sara quest'anno un altro refendum e cioe' "abolizione del finanziamento pubblico ai partiti".

chiaramente anche i grilli d'talia hanno dato il loro contribbuto.

mercoledì 7 gennaio 2009

'Rianalizzare gli studi sulle morti dei Petrolchimici'

Il 1° dicembre 2008 l'associazione "Salute Pubblica" e "Medicina Democratica" hanno indirizzato una lettera ad una lunga serie di autorità regionali, tra cui il nostro primo cittadino Paolo Campo, affinchè chiedano, sulla base di recenti evidenze scientifiche, all'Istituto Superiore di Sanità di rianalizzare gli studi di mortalità sui lavoratori dei petrolchimici di Brindisi e Manfredonia dai quali si sono ricavate sinora informazioni erroneamente rassicuranti.
Qui di seguito il testo della lettera:


Nel 1995 la Procura della Repubblica di Brindisi, a seguito della trasmissione di una notizia di reato proveniente dalla Procura della Repubblica di Venezia, avviava una indagine giudiziaria per decessi e malattie professionali tra i lavoratori addetti alla produzione ed alla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero (CVM) nella stabilimento petrolchimico di Brindisi.

Nel gennaio 1997 Medicina Democratica – Movimento di Lotta per la Salute (MD) presentava un esposto riguardante la situazione di inquinamento ambientale e di danno sanitario emergente da notizie di stampa e da indagini epidemiologiche condotte sull'area ad alto rischio di crisi ambientale di Brindisi.

Nell'ambito di detta indagine giudiziaria i magistrati inquirenti ritennero di far eseguire uno studio di coorte tra i lavoratori esposti al CVM e PVC e di affidarne l'incarico al Prof Cesare Maltoni direttore della Fondazione Ramazzini di Bologna.

Nel 2000 il Prof Maltoni presentò i risultati dello studio che mise in evidenza eccessi di mortalità per alcuni tumori tra i lavoratori indagati. Risulta che l'analisi statistica della coorte sia stata condotta da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità i quali hanno fatto parte per un certo periodo del gruppo dei consulenti della Procura della Repubblica di Brindisi. I predetti ricercatori suggerirono ai magistrati inquirenti, in una corrispondenza rivenuta in atti, di rivedere i criteri di composizione della coorte per essere certi della solidità dei risultati.

Uno dei risultati sorprendenti che lo studio ha evidenziato è la minore mortalità generale nel gruppo di lavoratori rispetto a quella della popolazione generale.

Questo risultato si può riscontrare in un altro studio di coorte lavorativa condotto dagli stessi ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità nell'ambito di una indagine giudiziaria promossa dalla Procura della Repubblica di Foggia nel 1995. La morte era quella degli esposti ad anidride arseniosa nel petrolchimico di Manfredonia. Detta indagine, pur evidenziando un eccesso di mortalità per alcuni tumori tra i lavoratori esposti all'arsenico fuoriuscito nel corso dell'incidente industriale del 26 settembre 1976, riportarono anche in questa situazione una minore mortalità generale nella coorte lavorativa rispetto alla popolazione generale.

Poiché un analogo rilievo era stato evidenziato dagli stessi ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità nello studio di coorte sui lavoratori esposti al CVM ed al suo polimero PVC nello stabilimento Montedison di Porto Marghera, la Procura della Repubblica di Venezia ritenne nel 2001 di disporre una rianalisi della mortalità di quella coorte lavorativa sulla base di un differente presupposto scientifico. E cioè che non si dovesse confrontare la mortalità di una coorte lavorativa con quella della popolazione generale per la semplice nozione che la prima è sicuramente caratterizzata da una condizione di salute migliore della seconda, fenomeno questo noto con l'espressione "effetto lavoratore sano".

Pertanto la rianalisi condotta sulla coorte di Porto Marghera ha confrontato gruppi di lavoratori esposti a CVM e PVC con lavoratori dello stesso stabilimento non esposti o poco esposti rilevando una mortalità generale superiore negli esposti rispetto al confronto (1). Sulla base di tale studio è stato possibile stabilire quanti decessi in più rispetto al numero atteso possono essere attribuiti all'esposizione alle predette sostanze cancerogene.


Da quanto fin qui rappresentato emerge la necessità che gli studi condotti sulle coorti lavorative di Brindisi e Manfredonia siano riesaminati ed aggiornati per ragioni di salute pubblica secondo il presupposto che i gruppi più esposti a quei cancerogeni lavorativi (CVM, PVC ed arsenico) debbano essere confrontati non già con la popolazione generale ma con gruppi di lavoratori della stessa industria meno esposti o, meglio ancora, non esposti affatto ai cancerogeni su descritti .

L'analisi separata dei gruppi omogenei di esposizione (escludendo i lavoratori non esposti o pochissimo esposti dal gruppo esposto per utilizzarli come riferimento) permette di evitare pericolose diluizioni che producono errate sottostime del rischio. Dall'esito di detta rianalisi potranno sicuramente scaturire azioni di prevenzione nei riguardi dei lavoratori non più esposti ma a rischio di ammalarsi.

Pertanto, con la presente, si intende chiedere alle SS.LL. di intervenire presso l'Istituto Superiore di Sanità per proporre la rianalisi e l'aggiornamento degli studi delle coorti lavorative dei petrolchimici di Brindisi e di Manfredonia o in subordine di richiedere all'Istituto medesimo i "data base" relativi alle coorti medesime in modo che la rianalisi possa essere condotta in loco dall'osservatorio epidemiologico regionale, dalle unità di epidemiologia delle relative ASL con il supporto del registro tumori regionale e delle strutture di epidemiologia degli enti pubblici di ricerca presenti in regione (IFC-CNR Lecce).

Nella speranza di essere riusciti a mettere in sufficiente rilievo l'interesse che può derivare per la salute pubblica dall'approfondimento dei predetti studi epidemiologici, preghiamo le SS.LL. di voler aderire al presente invito e di voler informare la scrivente associazione sulle determinazioni a riguardo.

Distinti saluti

Stefano Palmisano - Associazione "Salute Pubblica"
Gino Stasi - "Medicina Democratica"

5 GENNAIO DI 25 ANNI FA...

Il 5 gennaio di 25 anni fa Giuseppe Fava, giornalista, cadeva sotto i colpi di Cosa Nostra.
Ecco il ricordo di Claudio, suo figlio.

Mi pesa confessarlo: ma venticinque anni dopo l’assassinio di mio padre ho come il sospetto e la rabbia di aver scritto per troppe volte il medesimo pezzo. Nel quale, in buona sostanza, si dice sempre che la memoria non dev’essere liturgia, che i nostri morti non sono morti invano e che male faremmo ad abbassare la guardia, perché la mafia è una brutta bestia soprattutto quando non ha bisogno d’ammazzare. Ecco, cose così: tutte sacrosante. Solo che adesso mi sono stancato. Forse perché tra qualche anno avrò l’età che aveva mio padre quando l’ammazzarono e sento il rischio che di lui mi resti solo questa collezione di editorialini, di cose garbate, di pensieri a modo. Forse perché mi sono dimenticato il suono della sua risata, e di certi cieli, di certi sapori che appartenevano solo a noi, e che sono finiti anch’essi nel tritacarne del tempo, impastati con gli onestissimi pensieri pubblici, con le considerazioni politicamente corrette senza che mai ci fosse concessa una sbavatura o una bestemmia.
Allora, oggi mi piace pensare ai vivi, non ai morti. A un tempo che non è trascorso invano e che però mi sembra egualmente sprecato, rabberciato. Insomma, lo sapete o no che nella città che ammazzò mio padre non riuscimmo nemmeno a pubblicare il necrologio sulla sua morte perché spendere in quell’epitaffio la parola mafia non si poteva e non si doveva? Lo sapete o no che l’editore del giornale che impedì quel necrologio, Mario Ciancio, è ancora al suo posto, riveritissimno padrone del suo quotidiano e di altre cento testate? Lo sapete o no che non uno dei poliziotti, dei magistrati, dei giornalisti e dei ministri che protessero Nitto Santapaola, cioè l’assassino di mio padre, ha mai pagato il prezzo di quell’infamia? Chi benevolmente trasferito, chi accompagnato alla pensione, chi invitato a insegnare la propria sapienza all’università… Todos caballeros, nonostante per un quarto di secolo i loro nomi siano stati offerti allo sfregio della storia. Lo sapete o no che le lettere della famiglia Santapaola, padre e figli reclusi al 41 bis, vengono oggi impunemente pubblicate sul quotidiano della loro città per far capire a chi deve capire chi comanda ancora laggiù? Vi siete accorti, dopo un quarto di secolo di ritualissime parole, che a questo paese della lotta alla mafia non fotte più quasi nulla? Che il mio ex partito ha mandato in parlamento gli amici dei mafiosi che poi altrimenti passiamo tutti per giacobini?
Queste e cento altre impronunciabili cose le sappiamo ormai a memoria. Ma quando c’è da ricordare i nostri morti, ce le teniamo in tasca. Allora, se permettete, mi tengo in tasca anch’io quello che ho dentro oggi, pensando a mio padre ammazzato dalla mafia in una sera infame di venticinque anni fa.

martedì 6 gennaio 2009

IL PARLAMENTO ITALIANO - LICEALI SOTTO CHOC A ROMA


ARTICOLO IL TIRRENO DEL 4 GENNAIO 2009


I senatori in aula? Pochi, distratti e rumorosi

I ragazzi della Quinta A scrivono a Napolitano: «Se questa è la politica...»

Sono di un liceo di Pontedera: l’entusiasmo si è trasformato in amarezza. La prof: gli ho chiesto scusa


PONTEDERA. Doveva essere un viaggio di apprendimento, invece, la visita al Senato della Repubblica, si è rivelata una delusione. Anzi, i ragazzi della quinta A del liceo scientifico XXV Aprile di Pontedera sono rimasti imbarazzati, amareggiati, quasi choccati. Un’aula, quella che hanno visto a Palazzo Madama, deserta e disinteressata. Banchi vuoti, senatori distratti e rumorosi. Quando sono tornati in classe, quel disappunto lo hanno voluto scrivere al presidente della Repubblica, al quale hanno indirizzato una lunga lettera, nella quale hanno raccontato quella brutta esperienza.
Al Senato sono arrivati nel pomeriggio del 2 dicembre. Sono stati accolti nella Biblioteca di Palazzo Madama, dove una addetta li ha istruiti: «non potete fare foto, non potete tenere accesi i telefonini, né parlare o applaudire», si è raccomandata. Ma, appena la scolaresca è arrivata in galleria, dove ha assistito alla seduta, si è trovata davanti a uno scenario imbarazzante. «Eravamo un po’ intimoriti - hanno scritto i ragazzi al presidente della Repubblica - perché la signorina che ci aveva accolti, ci aveva anche spiegato l’importanza dell’argomento che veniva trattato: la conversione in legge del decreto “recante misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio”. Eravamo un po’ emozionati. Ma poi siamo rimasti stupiti, mettendoci seduti, nel vedere che decine di posti erano vuoti, che le tribune erano pressoché deserte e che nessuno di quei pochi signori presenti stava ascoltando il presidente».
Hanno chiesto ai commessi, gli è stato risposto che i senatori conoscevano già il disegno di legge in discussione e la lettura era solo una formalità. E che presto la situazione sarebbe cambiata. «Ma con il passare dei minuti - spiegano ancora i ragazzi nella lettera a Napolitano - la situazione degenerava: i senatori parlavano tra loro e al cellulare con estrema naturalezza, generando un fastidiosissimo brusio di sottofondo, peraltro non captato dal Presidente che neppure tentava di richiamare all’ordine i senatori».
Altri senatori, più pacati «sfogliavano le pagine dei quotidiani o dei giornali di gossip», molti «continuavano tranquillamente a conversare» anche mentre l’esponente del proprio gruppo parlava in aula, salvo poi, a discorso concluso, girarsi e applaudire «senza nemmeno aver ascoltato una virgola dell’arringa». A peggiorare la situazione anche le parole di un senatore, captate dai ragazzi. Raggiunti i visitatori in galleria, il politico cercava di spiegare: «E’ normale, da anni capita così. L’italia, ormai, è un paese che non può essere più riformato. I senatori si presentano solo per le votazioni più importanti. Il titolo, ormai, è acquisito». L’unica cosa provata uscendo da Palazzo Madama, raccontano gli studenti in conclusione «era delusione, amarezza, vergogna. Come si può governare bene un Paese se non si siede quasi mai in quelle tribune? Come si possono risolvere i problemi dello Stato senza dar loro attenzione? Come si può aiutare un Paese cha sta soffrendo, che ha molte lacune da sanare, che ha gravi problemi da affrontare, se si hanno radicate nella mente le convinzioni di quel senatore?». Quesiti che, una volta tornati in classe, i ragazzi hanno proposto prima di tutto ai loro insegnanti. Lucia Ciampi è la professoressa di Storia della quinta A del liceo scientifico di Pontedera. Insieme alla collega Caterina Bargellini ha accompagnato la classe a Palazzo Madama. «Erano tutti preparatissimi - racconta - Io faccio un corso di educazione civica che dura tre anni: i ragazzi conoscono la Costituzione, le regole delle nostre istituzioni. Questo è servito ad affrontare il viaggio con impegno, con dedizione. Nessuno s’aspettava quel che poi hanno visto, anche se li avevo avvertiti che potevano rimanere delusi. Ma non in quel modo. Io stessa ho provato uno stupore negativo. Ci aspettavamo maggiore correttezza, anche formale. Invece lo spettacolo che abbiamo avuto davanti è stato poco edificante e, soprattutto, poco educativo. Ho sentito il dovere di scusarmi e alla fine mi hanno ringraziato per l’opportunità che hanno avuto. Quel che mi ha fatto piacere è che la loro reazione non è stata rassegnata. Tutt’altro. È stato motivo per sfoderare un maggiore impegno morale e civile. La politica è una cosa nobilissima, non la brutta cosa che ci siamo trovati davanti a Roma».

venerdì 2 gennaio 2009

10,100,1000 Giuseppe Gati’


Un ragazzo siciliano ha gridato: "Viva Caselli, viva il pool antimafia!" durante un'esibizione periferica del condannato in via definitiva Sgarbi. E' stato allontanato dalla forza pubblica, sequestrato e rinchiuso in una stanza.
Il ragazzo che ha contestato Sgarbi ha solo riportato notizie vere che una certa stampa ha subito bollato come "accuse". Sgarbi è un pregiudicato condannato per truffa allo Stato e in primo e secondo grado per aver diffamato il dottor Caselli e l'intero pool antimafia.
Se il ragazzo avesse esclamato: "Mangano eroe!" sarebbe stato invitato a cena dalle autorità con babà e cannoli. Dire il contrario della verità paga in un Paese di mentitori.
Spero che la vedova Borsellino accolga l’invito dei cognati Rita e Salvatore e respinga ogni lusinga del sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, il quale - secondo fonti di stampa - le ha recentemente offerto la cittadinanza onoraria. Il personaggio è ignobile e va contestato sempre, come ha fatto ad Agrigento il nostro giovane amico Giuseppe. Poliziotti e galoppini hanno reagito come se il delinquente fosse lui.
ONORE A GIUSEPPE CON LA SPERANZA CHE LA GENTE COME LUI AUMENTI GIORNO DOPO GIORNO